31 gennaio 2011

Celebrato il Congresso regionale del PSI.28 Gennaio a Bari.




Si è svolto come programmato, venerdì 28 gennaio a Bari presso l’Hotel Majesty, il secondo congresso regionale del PSI al quale hanno partecipato socialisti provenienti di tutta la regione e in numero ben maggiore dei 250 delegati previsti. L’aula infatti era stracolma di compagni di tutte le generazioni.
Il congresso, che è stato presieduto da Gianvito Mastroleo, dopo aver ricordato con un minuto si raccoglimento e con un lungo applauso le vittime della barbarie nazista e della Schoah, si è aperto con la relazione del segretario uscente Lello Di Gioia e con l’intervento del segretario nazionale del partito Riccardo Nencini. Alla presidenza del Congresso simbolicamente prendeva posto un vecchio dirigente socialista originario di Maglie, più volte amministratore locale, cons. regionale e deputato al parlamento, il compagno Cosimo Abate che è stato applaudito a lungo per la lunga e coerente militanza, tuttora praticata alla giovane età dei suoi ….. 90 anni!
Molti iscritti a parlare, ma non a tutti, per ragioni di tempo, è stata data la parola; si segnalano gli interventi di Carelli (Ta), di Tanzarella (Br), dei consiglieri regionali Pellegrino (Le) e Pastore (Bat), di Parisi e Farella (Ba), Mattia (Ta) e di altri delegati.
Il Congresso ha approvato un articolato documento, redatto dalla apposita Commissione e letto da E. Macchia, che traccia la linea del Partito a livello nazionale e regionale per i prossimi due anni; il congresso ha anche preso atto con responsabile rammarico della scelta comunicata qualche giorno prima dal compagno Onofrio Introna di non rinnovare per questo 2011 la tessera del partito e, naturalmente, ha auspicato un ripensamento della decisione.
A tarda sera il Congresso ha proceduto a rinnovare gli Organi del Partito sulla base di una “risoluzione” adottata in piena comunanza di visione dal “comitato dei saggi” insediato dalla segreteria uscente e approvata all’unanimità dal Congresso.
Alla Presidenza del Partito della Puglia, con un prolungato applauso, è stato acclamato il compagno avv. Gianvito Mastroleo.
Sono stati eletti per acclamazione segretario del Partito il compagno dott. Silvestro Mezzina, vice sindaco di Barletta e dirigente storico del Partito di Barletta, e vice segretario vicario il compagno dott. Gino Laroccia, che per lunghi anni è stato segretario provinciale di Bari.
Sono stato anche eletti con unanimità la segreteria, l’esecutivo e il direttivo regionale, della cui composizione si darà conto nel prossimo comunicato.
Nota degna di rilievo è che la proposta conclusiva del congresso per la composizione degli Organi di partito non ha dato luogo a nessuna contestazione o protesta, come di solito era accaduto nel passato, e non solo nel PSI!
Sentito telefonicamente il neo presidente del Partito Mastroleo ha dichiarato:
“”Alla presidenza del Partito i socialisti di solito chiamano i compagni che hanno meritato per lunga e coerente militanza, che per età sarebbero capaci di offrire un contributo si saggezza e di equilibrio, e che perciò sono fuori da ogni competizione per la gestione del cosiddetto potere.
“”Ho accolto con questo spirito l’acclamazione, che mi ha lasciato segno, e mi ci atterrò scrupolosamente, senza mai interferire nelle prerogative degli Organi cui è assegnata la gestione del partito. Ma sono consapevole anche che il Partito avverte il bisogno di partecipare alla discussione politica, alla sua linea sia nazionale che regionale, e che occorre contribuire alla richiesta dei compagni - troppo spesso - di spingere più in avanti un processo di autorigenerazione generazionale, ma soprattutto culturale: anche su grandi temi che interessano la Regione, a partire dalle riforme istituzionali e del ruolo dei partiti nella contemporaneità.
“”Non credo nei partiti liquidi, e tanto meno nella emarginazione dalla funzione che la carta costituzionale assegna loro. Poiché non interpeto la funzione come quella del soprammobile che deve fare bella figura in salotto, spero di far funzionare il Direttivo regionale, l’organo che tocca al Presidente convocare, per discutere su questi temi, sperando che la mia personale visione della politica - che è innanzitutto confronto dialettico e sereno piuttosto che scontro permanente, tanto meno fra le persone - possa diventare (com’era un tempo) patrimonio comune e prassi ordinaria di tutto il partito; cercando anche di porre un freno alla dilagante concezione eccessivamente personalizzata della politica e delle istituzioni; senza disconoscere il ruolo istituzionale che gli elettori hanno assegnato agli eletti, ma alla condizione che anche gli eletti riconoscano la fonte e la legittimazione del loro mandato.
In questi giorni nei quali è stato ricordato il 90° di fondazione del PCI (19 genn.1921) sono andato a rileggere il discorso che da sconfitto in quel Congresso di Livorno svolse Filippo Turati (quello della famosa Profezia, poi avveratasi) che si preferisce dimenticare; dal quale traggo alcune frasi che a me paiono molto valide tuttora:
<< ….. il marcio riformismo, secondo alcuni, il socialismo, secondo noi, il solo vero, immortale, invincibile socialismo, che tesse la sua tela ogni giorno, che non fa sperare miracoli, che crea coscienze, sindacati, cooperative, conquista leggi sociali utili al proletariato, sviluppa la cultura popolare (senza la quale saremo sempre a questi ferri e la demagogia sarà sempre in auge), si impossessa dei Comuni, del Parlamento, e che, esso solo, lentamente, ma sicuramente, crea con la maturità della classe, la maturità degli animi e delle cose, prepara lo Stato di domani e gli uomini capaci di manovrarne il timone. Sempre social-traditori ad un modo, e sempre vincitori alla fine.>>
Questo fu scritto nel gennaio 1921: mi auguro che per i socialisti possa essere valido ancora nel gennaio di novant’anno dopo, quando le classi che ritenevamo ormai superate rischiano di riaffacciarsi per le povertà e le disuguaglianze che si ripresentano con durezza già conosciuta .””